Un gravissimo lutto ha colpito la squadra Amatoriale mista del KK Lupo Alberto. È venuto a mancare, all’età di soli 39 anni, Jacopo Guidotti, il suo capitano, il giocatore più esperto e rappresentativo. Si è spento alcuni giorni fa a causa di un terribile male. Una tragica perdita per la moglie Antonella (di tanto in tanto tifosa sugli spalti) e i famigliari. I compagni e l’allenatore, increduli di quanto accaduto nel giro di poche settimane, ne piangono l’improvvisa scomparsa con immenso dolore. La squadra rimane orfana di uno dei suoi componenti cardine, un elemento insostituibile, dovrà trovare la forza per stringersi e compattarsi nel nome e in memoria del suo leader in campo.
Dopo essersi tante volte librato in aria per schiacciare palloni nel campo degli avversari, questo giovane e sfortunato ragazzo è volato troppo alto, in cielo. Con Jacopo se ne va un pezzo di anima di questa squadra, una squadra sorta l’anno scorso dal nulla e tra mille difficoltà e strutturatasi nel tempo come una piccola bella famiglia, unita e combattiva in ogni vicissitudine.
Jacopo era un ragazzo splendido, una persona simpatica, dallo spiccato senso ironico, divertente, solare e ricca di valori prima ancora che uno straordinario atleta. Amava ridere e scherzare, prendere e prendersi in giro e tutto ciò lo rendeva amato da tutti. La sua cortesia e la capacità di relazione erano ammirevoli e traducevano i tratti della sua umanità. Incarnava perfettamente il ruolo di capitano: sempre disponibile con tutti, con chiunque entrasse a far parte della squadra, si poneva con grande umiltà a disposizione degli altri, attraverso consigli, suggerimenti e quando serviva un abbraccio fraterno. Era davvero carismatico e tutti ne riconoscevano il ruolo. Lo vogliamo ricordare proprio così, intento a ricevere chiunque arrivasse, mostrando la grande capacità di accoglienza che contraddistingue uno sport pieno di valori e sani principi come la pallavolo.
In passato Jacopo aveva militato in categorie superiori, ma in questi ultimi anni aveva deciso di dedicarsi in modo più leggero alla pallavolo, come forma di svago anche per mantenere un buono stato di forma fisica. Amava tanto questo sport, di cui era un ottimo interprete. Non mancava praticamente mai agli allenamenti e alle partite. L’attività fisica serale lo rendeva più leggero liberandolo dallo stress di giornate impegnative di lavoro e dai problemi della quotidianità. La pallavolo, a detta anche della moglie, era la sua valvola di sfogo, la sua passione ed è così che la squadra ama ricordarlo.
Jacopo era una persona che colpiva per la sua grande dedizione e per l’impegno che metteva. Era sempre il primo a mettere piede in palestra ed era l’ultimo a uscirne dopo avere riso e scherzato coi propri compagni fuori e dentro gli spogliatoi e non senza aver fumato una sigaretta, alla quale non sapeva proprio rinunciare. Era in genere sempre positivo, ma di tanto in tanto borbottava e per questo suo piccolo “vizio” veniva preso un pò in giro. Era così affezionato alla sua maglia numero 5 che a farlo brontolare fu l’eventualità che i numeri potessero essere attribuiti a caso.
Sapeva che il suo apporto e la sua presenza erano fondamentali, non saltava mai gli allenamenti spinto sia da una gran voglia di giocare che da quel senso di responsabilità nei confronti della squadra e di grande serietà che lo contraddistingueva. Restava in campo anche quando provava dolori alla spalla o alle gambe, quando si sentiva stanco anche mentalmente dopo una faticosa giornata. Non si tirava mai indietro per il bene della squadra. Durante le partite il capitano si caricava spesso la squadra sulle spalle e le vittorie non di rado passavano attraverso le sue brillanti prestazioni. Era un vero e proprio spauracchio per le squadre avversarie.
Riportiamo qui di seguito le commoventi parole del suo allenatore nel ricordarlo:
O capitano mio capitano,
sono qui a ripensare a te con il cuore affranto, hai lasciato un vuoto enorme e incolmabile nella tua squadra, quella di cui eri orgoglioso e fiero di essere capitano. È stato straordinario averti accanto in questi anni finché il destino ce l’ha concesso, vederti sorridente e spensierato tra le mura della palestra o alle cene di squadra. I ricordi riaffiorano, ti vedo ancora lì davanti ai miei occhi effettuare belle schiacciate e recuperi talmente impossibili che a volte gli arbitri ti hanno negato. Mi faceva tanto ridere quando fingendo di schiacciare forte mandavi poi a sopresa la palla al di là della rete con un divertente colpo a effetto con la sua testa un pò pelata.
Era una piacevole consuetudine vederti entrare dalla porta della palestra salutando con un sorriso e quell’indimenticabile: Ciao misterrrrrr…
Eri una persona molto riconoscente e leale che sapeva dare la giusta importanza agli altri: una sera dopo una conversazione telefonica di confronto tra noi, d’improvviso ricevetti un tuo messaggio che mi fece emozionare e che non ho mai più dimenticato.
Avevi scritto poche piccole parole, ma con il cuore, parole bellissime che serberò sempre dentro di me: “…solo per dirti che sei un grande mister ed è un piacere essere allenato da te!”
Non le ho mai dimenticate e sono orgoglioso di aver potuto avere in squadra una persona speciale come te!
Ai funerali non abbiamo potuto trattenere le lacrime nel vedere sul feretro la tua immagine sempre sorridente, un pallone firmato da tutti i tuoi compagni e la tua maglia azzurra n. 5 fedele compagna di tante “battaglie” sportive.
Grazie Jacopo per tutto quello che hai fatto e per quanto hai saputo dare a tutti noi!
Eri un faro per la tua squadra ora ti preghiamo d’illuminarci da lassù!
Buon viaggio, rimarrai sempre nel nostro cuore.
La Società Sportiva KK in questo momento di profondo dolore si stringe attorno alla sua famiglia e desidera far sentire la propria vicinanza alla moglie, ai genitori, ai suoi cari e a tutti i famigliari e amici che lo hanno conosciuto, apprezzato e amato. A loro è rivolto un grande abbraccio di conforto e le più sentite condoglianze.